Aumento delle aliquote IVA

Aumento delle aliquote IVA

Cosa cambia per il consumatore e cosa cambia per il negoziante

L’aumento delle aliquote Iva è uno sconvolgimento che spesso mette in confusione sia il consumatore che il negoziante, per fortuna non è una cosa che capita spesso.

Queste manovre normalmente portano nelle casse dello stato miliardi di Euro che, come al solito, vengono prelevati dall’ultimo anello della catena ovvero il consumatore e nella maggior parte dei casi mette in difficoltà i negozianti, i grossisti e tutta la filiera distributiva che sta al di sopra.

Vediamo nel dettaglio che cosa succede in tutti i livelli della filiera:

  • Il Produttore:
    1. Acquista la materia prima pagando la nuova aliquota, esegue i processi di trasformazione della materia prima e vende il prodotto finito al grossista o al negoziante al prezzo di vendita aggiungendoci l’imposta calcolata con le nuove aliquote. Di fatto per questo gradino della filiera non cambia nulla, infatti il produttore incassa l’imposta dal suo cliente, ne detrae l’imposta pagata per l’acquisto della materia prima e la differenza la versa nelle casse dell’erario. In questa fase infatti il guadagno del produttore non dipende dalla modifica delle imposte ma dalla differenza tra quello che paga la materia prima sommati i costi di produzione e da quello che ne ricava dalla vendita del prodotto finito. Anche se il produttore aveva acquistato materia prima con la vecchia aliquota iva e aveva ancora delle scorte nel suo magazzino, dopo il processo di lavorazione venderà il suo prodotto applicando la nuova aliquota e continuerà a guadagnare il margine che si era prefissato. Molto banalmente possiamo dire che per il produttore vale la formula:

IVA VENDITE – IVA ACQUISTI = IVA DA VERSARE ALL’ERARIO

  • Il grossista o distributore:
    1. Acquista il prodotto finito dal produttore il quale emette la fattura con l’aliquota iva di competenza, ricarica il prezzo e lo rivende al negoziante applicando la nuova aliquota iva. Per il materiale che ha in magazzino vale la stessa regola del produttore in quanto anche il grossista, come il produttore, non viene influenzato dalla variazione delle aliquote. Anche per il grossista vale la regola banale:

IVA VENDITE – IVA ACQUISTI = IVA DA VERSARE ALL’ERARIO 

  • Il Negoziante o venditore al dettaglio:
    1. Per questa categoria di attività nella filiera distributiva valgono le stesse regole. Acquista il prodotto finito dal grossista, o in alcuni casi direttamente dal produttore, paga la merce con l’applicazione della aliquota iva corrente e rivende il prodotto all’utilizzatore finale. A questo punto iniziano le prime complicazioni… Il cliente finale visualizza sullo scaffale il prezzo al pubblico comprensivo delle imposte ovvero nel prezzo che paga il consumatore è già compresa l’IVA. Ad esempio se un prodotto è a scaffale al prezzo di euro 10,00 il cliente paga questa somma che comprende, a seconda dell’aliquota applicabile per quel prodotto, l’imposta. Supponiamo che l’aliquota applicabile al nostro prodotto in esempio sia del 22%, la parte di imposta che il negoziante incassa si ottiene scorporando il 22% dal prezzo di vendita di 10 euro applicando questa semplice formula:

Prezzo di vendita / (1 + Aliquota Iva / 100) * (Aliquota Iva / 100)

 Applicando questa formula al nostro esempio si ottiene:

10 / (1 + 22 / 100) * (22 / 100) = 1.80 Euro

Questa è l’imposta che il negoziante incassa dall’utente finale, ne consegue che il ricavato della vendita del nostro prodotto al netto della Imposta è di 10.00 – 1.80 = 8.20 Euro. A questo punto se applichiamo la formula aumentando l’aliquota al 25% otteniamo quanto segue:

10 / (1 + 25 / 100) * (25 / 100) = 2.00 Euro

In questo caso il ricavato della vendita al netto dell’imposta diminuisce di 20 centesimi poiché 10.00 – 2.00 = 8.00 Euro, ne consegue che il negoziante riduce il suo margine di 20 centesimi se non applica modifiche al prezzo di vendita.

Se il negoziante ha della merce in magazzino acquistata in precedenza con la vecchia aliquota iva, deve adeguare il prezzo di vendita considerando nel prezzo di vendita la nuova aliquota altrimenti riduce il suo guadagno.

 

Come Adeguare il prezzo di vendita al pubblico con la nuova aliquota iva

Il procedimento è molto semplice, basta applicare una semplice formula per ricalcolare il nuovo prezzo di vendita con la nuova aliquota, ve la riporto di seguito:

Prezzo di vendita / (1 + Vecchia Aliquota / 100) * (1 + Nuova Aliquota / 100)

Riferendosi al nostro esempio sopra il risultato sarà

10 / (1 + 22 / 100) * (1 + 25 / 100) = 10,25 Euro

Il nuovo prezzo di vendita infatti sarà, arrotondando a due decimali, di 10,25 Euro ovvero 25 centesimi in più rispetto a prima. Facendo così il negoziante mantiene il suo margine uguale a prima, facendo ricadere l’aumento dovuto alla nuova aliquota iva sul cliente finale.

Il negoziante verserà nelle casse dell’erario la differenza tra l’imposta ricavata dalle vendita e quella pagata negli acquisti mantenendo però in questo modo inalterato il suo guadagno.

 

Conclusioni e considerazioni

In conclusione, analizzando tutti i passaggi della filiera distributiva, ogni anello della catena riesce a mantenere il suo margine operativo pertanto qualsiasi sia la variazione della Imposta sul Valore Aggiunto non intacca la filiera distributiva ma ricade al 100% sul consumatore finale che paga completamente l’imposta direttamente nel prezzo di acquisto del prodotto. Rimane a carico degli anelli della filiera solamente l’incombenza di organizzare, dal punto di vista informatico e amministrativo, questa variazione.